Be accepted

Per il paziente oncologico attivo
Cerca
Close this search box.

Accettare l’aiuto

Molte persone si preoccupano del fatto che altre possano venire a conoscenza della loro malattia. Che si tratti della carriera, dell’affidabilità creditizia o della perdita di identità e della conseguente “categorizzazione” come paziente malato di cancro.

Inoltre, spesso dentro di noi vi è la convinzione profondamente radicata che dobbiamo risolvere i nostri problemi per conto nostro.

Tuttavia, una diagnosi di cancro non è un problema di quelli quotidiani, ma ha un impatto emotivo sulla persona affetta, che può essere equiparato a uno tsunami. È una sfida troppo grande affrontare da soli la “nuova” vita quotidiana causata da tutto questo e dalle terapie, lasciati aiutare!

Innumerevoli studi confermano che il legame sociale è uno dei fattori più importanti per la promozione della salute di una persona, svolge addirittura un ruolo più importante rispetto, ad esempio, all’esercizio fisico o all’alimentazione.

Non si tratta di un tipo o numero esatto di sostenitori, l’unica cosa importante è che tu riceva un sostegno amorevole; qualunque cosa ciò significhi per te è completamente a tua discrezione.

Pensi che non si possa pretendere da nessuno ciò? Non vuoi essere un peso per nessuno?

Questa è una vera e propria sciocchezza! Se qualcuno vuole essere al tuo fianco, lo farà di cuore, lo decide su propria base volontaria e in molti casi sarà anche molto grato di poterti aiutare attivamente e di contribuire in modo concreto al tuo processo di guarigione.

Ora il fulcro sei tu, la tua vita, che rinizia in questo momento. Ora è giusto che tu metta in primo piano te stessa, sei la persona più importante della tua vita e ti stai assumendo la responsabilità della tua salute. Lascia le cose in modo da avere il tempo di concentrarti sull’essenziale, la tua guarigione. Non ha senso adesso sacrificarti per i tuoi figli o per la persona amata se non trovi il tempo di seguire correttamente le terapie e tutto ciò che ne consegue. Perché la cosa più importante ora è avere la forza, la tranquillità e il tempo per ottimizzare il processo di guarigione. Però puoi riuscirci solo se affidi o condividi con gli altri i compiti della vita quotidiana e quelli delle nuove sfide. Ora devi pensare in modo lungimirante, questo ti renderà le cose più facili! Invece del tempo quantitativo, trascorri del tempo di qualità più prezioso con i tuoi figli o i tuoi cari.

 

Il consiglio di Caro

Accettare aiuti, mantenere il proprio ambiente positivo e scegliere in modo intelligente chiciac compagna.

Devi avere molta iniziativa personale ed energia.

Considera il tuo processo di guarigione come il tuo nuovo lavoro a tempo pieno, che è il più importante della tua vita. Trova quindi nel tuo ambiente persone di cui ti piace circondarti e che scegli con cura chi dovrà accompagnarti nel tuo viaggio. Accetta tutto l’aiuto che puoi ottenere e chiedilo apertamente e direttamente, accoglilo. Insieme è tutto più facile. Il detto “la sofferenza condivisa è metà sofferenza” non è casuale.

Se è difficile per te assegnare i compiti, inizia dalle piccole cose.

Vedrai, tu e i tuoi aiutanti vi ci abituerete in fretta, tutti si sentiranno meglio e ne saranno grati.

Possiamo anche presumere che i tuoi aiutanti facciano alcune cose in modo diverso da come le fai tu. Se questo in un primo momento ti dà fastidio, chiediti se è davvero importante che le cose continuino a essere fatte come prima o se

un approccio diverso possa andare altrettanto bene. Poiché non è per l’eternità, ma è per il momento, lascia fare. Ora non è importante vedere se i calzini siano appesi uno accanto all’altro sulla stendibiancheria o meno. Ciò che conta è asciugare il bucato. Per le cose che sono particolarmente importanti per te, puoi chiedere che siano fatte nel modo in cui ti serve che vengano fatte. L’aiuto dovrebbe in ogni caso liberarti dallo stress e non viceversa.

Ricorda anche che i tuoi figli possono svolgere compiti appropriati alla loro età. Saranno ben contenti, come chiunque altro, di ricevere responsabilità adeguate all’età. Il buon effetto collaterale è che con l’assegnazione di compiti la fiducia in sé stessi dei bambini si rafforza, e avranno la sensazione di poter dare il loro contributo. Così un bambino di 13 anni può già andare a fare la spesa e una bambina di 11 anni può svuotare la lavastoviglie. Ci sono molti piccoli compiti che ti regalano qualche minuto di relax e che i bambini possono svolgere in tutta facilità.

Sicuramente conosci il proverbio: “Se ti danno, prendi. Se prendono a te, urla”.

Fallo!

Chiedi attivamente aiuto, accettalo con gratitudine. Coordinare appuntamenti, fare la spesa, cucinare, andare a prendere i bambini a scuola, accompagnarli a fare una passeggiata, consigli, suggerimenti, aiuti finanziari, qualunque cosa tu abbia bisogno di aiuto: chiedila! L’aiuto riduce i fattori di stress e l’ansia, migliora il tuo umore e persino il tuo sistema immunitario.

E c’è un ‘altra cosa importante:

non succede niente se coloro dai quali immagini o aspetti aiuto non assumono il ruolo che è stato loro assegnato. Dimentica ciò che è giusto e ciò che non lo è, non è decisivo. La ripartizione deve andare bene solo per te e per i tuoi aiutanti, per nessun altro.

Qualcun altro infatti potrà svolgere questi compiti. Rimani assolutamente flessibile e non mostrare troppo coinvolgimento o non deluderti se le tue aspettative non vengono soddisfatte. Perché tanto riceverai l’aiuto di cui hai bisogno da qualcun altro. Questi “altri” sceglili con attenzione, affidandoti al tuo istinto!

Le persone si comportano in modo differente quando ricevono la diagnosi di una persona cara, e questo è e deve essere del tutto ok. Ad esempio, se tuo marito non è lì con te durante le sedute di chemioterapia perché non ce la fa, non gli servirebbe a nulla accompagnarti e ti renderebbe solo nervosa e triste. Trova quindi qualcuno per cui sia più facile assumere questo ruolo, in ogni caso qualcuno che ti piaccia, che giochi a backgammon con te, che porti del buon cibo e che metta della buona musica.

Nel frattempo, tuo marito si occuperà di altre cose importanti.

Altrettanto importante quanto circondarsi di persone positive è abbondonare relazioni che non fanno bene, che sono tossiche e che rubano l’energia, così tanto necessaria. Non hai risorse per questo tipo di legami. Definisci i tuoi limiti e sii coerente. Anche in questo caso “È la pratica a far migliorare tanto”. Diventerai sempre migliore in questo. Inizia da un piccolo esercizio. Chiediti se la compagnia, le conversazioni e gli incontri con amici o familiari ti hanno fatto bene. Fai una verifica e sii onesta con te stessa. Nessuno può sentire i tuoi pensieri, solo tu conosci la tua verità. Non si tratta di offendere gli altri, ma del fatto che hai bisogno della tua forza per te stessa. Alcune reazioni di amici e parenti si basano sulla disperazione, sulla passività, sull’impotenza o sulla paura. Capire questo è una cosa, ma alla fine sei sempre tu a decidere cosa è giusto per te al momento e cosa no.

Lo stesso vale per i favori che ti vengono chiesti. Prima di accettare, fermati, se necessario, chiedi di concederti un po’ di tempo prima di rispondere. Puoi essere sincera, tutti ti capiranno o impareranno a capirti! Ascolta te stessa e rispondi onestamente alla domanda se, indipendentemente dal fatto che ti piaccia essere al fianco degli altri, anche tu hai davvero la forza per farlo. E sii sempre consapevole del fatto che è giusto e positivo esserci principalmente per sé stessi. Spesso sarai in grado di poter aiutare e anche di sentirti bene. Altrettanto spesso non sarà così. Entrambe le cose sono giuste, purché sia una tua scelta consapevole.

A volte ti sorprenderai di chi troverai al tuo fianco.

Possono essere persone che non vedi da molto tempo, vecchi amici o nuovi che non conosci bene, o una conoscente sotto chemioterapia che sta attraversando la tua stessa situazione, che potresti aver incontrato di recente online o sui social media o che hai conosciuto in un gruppo di auto-sostegno o durante la terapia.

Per altri, è un amico a quattro zampe che aspetta amorevolmente a casa ed è sempre lì quando stai male e ti motiva ad alzarti e uscire di casa insieme per una passeggiata.

Anche una giornata alla Spa, dove ci si concede un massaggio o un trattamento per il viso, così come da un medico TCM, che ti cura con l’agopuntura, aiuta a prenderti cura di te stessa con le carezze che meriti.

Ci sono molti modi per rafforzare il suo ambiente sociale, vai fuori e vivilo.

Non appena ero uscita da un intervento chirurgico alla colonna vertebrale e ho ricevuto la diagnosi, ho passato un giorno speciale. Lo chiamo il “cocktail day”. Allora sapevo che ce l’avrei fatta, proprio con questo mix di persone che sono venute a trovarmi quel giorno. Ad alcune ho chiesto espressamente di fare cose, altre hanno preso l’iniziativa.

Barbara mi ha portato la colazione e si è occupata del mio cambiamento di alimentazione. Caroline mi ha chiamato via video e mi ha dato fiducia, mentre Zakelina mi ha regalato una sciarpa rosa soffice in cui avvolgermi.

Diana è venuta direttamente dalla sua passeggiata nella natura con i suoi cani e ha sparso il fango delle sue scarpe in tutta la stanza, portando così un profumo di bosco e aria fresca. Mi ha detto di aver inviato una foto di me e dei miei figli alle suore Clarisse, che volevano pregare per me e per i miei ragazzi.

Poi con me c’erano mio marito, mia madre e i miei figli. Mi hanno portato disegni, lamponi e tanto amore.

Più tardi è arrivata Lilian con una deliziosa zuppa rinforzata, una Tafelspitz con spinaci e un sorriso raggiante.

Moisl è stato al mio fianco fornendomi consigli e assistenza in tutte le questioni mediche.

Fanny, mia cognata e la mia Eva sono arrivate contemporaneamente. C’erano così tanta forza e speranza nella stanza.

Nel frattempo ha chiamato mia sorella annunciando la sua visita per il giorno successivo e alla fine sono arrivati Resi e Louise, che hanno rimesso in ordine la mia camera e mi hanno portato solo i pensieri e le cose più belle. Ero completamente sfinita, tutto in un solo giorno, ma sapevo perfettamente di aver ricevuto il preziosissimo dono di avere così tanti amici e familiari al mio fianco.

Erano tutti lì per me, incondizionatamente.

Mentre scrivo questi pensieri le lacrime scorrono a fiumi sulle mie guance perché sono così grata. Tutti hanno assunto e portato a compimento il loro ruolo, affrontandolo con me. Barbara l’alimentazione, Franz l’accompagnamento, Caroline la fiducia e la spiritualità, Moisl la medicina tradizionale, Zakelina la sicurezza, Diana la natura e la fede, la mia famiglia, mio marito il sostegno e il funzionamento della famiglia, Lilian la gioia e il sostegno a tutti i livelli, Fanny la speranza, Eva intuizioni e mentalità positiva, mia madre le erbe medicinali e gli integratori alimentari, soprattutto ha messo da parte la sua vita e si è presa cura dei miei figli insieme alla nostra grande Edyta, Resi l’organizzazione, l’umorismo e molto altro ancora, mia sorella le emozioni e i miei figli la mia grande motivazione di vivere. Al mio fianco c’erano molte persone, presenze generose che erano lì perché lo volevano, perché le ho accolti e le ho informate attivamente della mia situazione.

Sapevo di avere bisogno di loro.

!