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Chemioterapia e cuore

Informati presso

Privato. Doz. Dr. Shila Sabeti Sandor

Specialista in medicina interna e angiologia

Prima di iniziare la terapia oncologica

un controllo interno tempestivo e una cosiddetta “valutazione del rischio di base”. Questo esame è un passo importante nella pratica quotidiana per prevenire possibili complicazioni cardiache, cioè quelle che riguardano il cuore.

La valutazione di base comprende una discussione con il paziente sulla sua storia medica e su quella della sua famiglia. Vengono valutati anche i fattori di rischio cardiovascolare (quelli che riguardano il cuore e i vasi sanguigni).

L’esame clinico deve comprendere la misurazione della pressione arteriosa, un ECG e un’ecografia cardiaca (ecocardiografia).

L’ecocardiografia è l’esame più importante e deve essere eseguita prima, durante e dopo qualsiasi chemioterapia potenzialmente cardiotossica. Questo vale in particolare per gli agenti chemioterapici come le antracicline (ad esempio doxorubicina ed epirubicina) e gli anticorpi monoclonali (anti-HER2) come il trastuzumab e il bevacizumab.

Chiedete al vostro oncologo se li state ricevendo.

Se lo specialista cardiaco nota un cambiamento nella situazione cardiaca durante la terapia oncologica, questa può essere modificata. Inoltre, se necessario, viene trattata l’insufficienza cardiaca.

Il medico deve sapere esattamente quali sono i possibili effetti collaterali della chemioterapia.

Questo perché è importante diagnosticare le complicanze in una fase precoce per garantire il successo della terapia oncologica.

Raccomando anche esami di controllo a lungo termine per escludere eventuali effetti tardivi o, se necessario, per poterli trattare in tempo.

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