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Omeopatia in oncologia

Che contributo può dare l’omeopatia in oncologia?

“Curare qualcosa di simile con qualcosa di simile” è il principio della terapia omeopatica. Con ciò si intende che i sintomi che un farmaco omeopatico scatena in una persona sana vengono curati in caso di malattia. I farmaci sono potenziati, il che significa che non vengono semplicemente diluiti, ma agitati in accordo a un metodo ben definito. Le sostanze di base sono ricavate da materie prime vegetali, animali e minerali, e si impiegano anche veleni o agenti patogeni.

L’omeopatia può fare molto. Nell’applicazione, tuttavia, è sempre importante l’assistenza di un omeopata esperto, nonché la scelta del farmaco giusto e, naturalmente, la motivazione del paziente a voler guarire.

Ovviamente, neanche l’omeopatia è una panacea a tutti i mali, perché questa semplicemente non esiste. Chiunque affermi questo riguardo il suo metodo di guarigione, va considerato con la massima cautela.

Tuttavia, l’omeopatia può essere utilizzata in concomitanza con la chemioterapia o la radioterapia della medicina tradizionale. Le esperienze e le caratteristiche indicazioni comprovate non mancano di certo.

Fondamentalmente l’omeopatia è una medicina molto individuale che non ha come oggetto la malattia, ma la persona che è malata. Una differenza importante rispetto ad altri metodi di cura. Ciò significa che l’aspetto individuale della sintomatologia è decisivo per la scelta del farmaco giusto.

Per questo motivo, si potrebbe giustamente affermare che non ci può essere un trattamento omeopatico preventivo, dal momento che non si può sapere in anticipo come si manifesterà esattamente la malattia. Tuttavia, ci sono malattie che mostrano sempre un quadro clinico molto simile e il cui decorso clinico ha di solito manifestazioni molto affini. Ciò vale ovviamente anche per gli effetti collaterali di alcuni trattamenti. Ed è proprio a questo punto che entra in gioco l’omeopatia nel trattamento oncologico.

Omeopatia e chemioterapia

Per mitigare eventuali effetti collaterali di farmaci citotossici, antidolorifici e radioterapia, l’omeopatia può rivelarsi molto utile, oltre ad altri metodi concomitanti altrettanto efficaci.

Spesso vengono citati effetti collaterali come nausea, sindrome da affaticamento, vertigini o alterazioni del tratto gastrointestinale. Ogni effetto collaterale mette a dura prova la resistenza di eseguire una terapia efficace, motivo per cui l’affiancamento da parte della medicina complementare è così importante.

Alcuni farmaci omeopatici caratteristici hanno dimostrato la loro efficacia:

Nux vomica è il primo farmaco da utilizzare in caso di elevato influsso da parte di farmaci. Ma anche Ipecacuanha e colchicum, vengono utilizzati, a seconda della forma di nausea.

Le terapie di medicina tradizionale possono essere molto faticose per l’organismo. Per rafforzare nuovamente la circolazione, si dovrebbe pensare al Tabacum– sotto forma di preparazione omeopatica.

Arsenicum album è un buon rimedio in caso di gastroenterite, ma anche per l’ansia e la debolezza. La Chamomilla, a sua volta, calma la pancia e l’umore.

Tutti questi farmaci possono essere somministrati in una potenza C30. È assolutamente necessario discutere una selezione accurata del farmaco e del dosaggio con un omeopata esperto o con un’omeopata esperta.

Omeopatia e radioterapia

La radioterapia riguarda piuttosto il potere rigenerativo della pelle. Il trattamento appropriato è molto personalizzato e dipende in gran parte dalla forma di irritazione, a sua volta estremamente diversificata. Tuttavia, ci sono anche farmaci che vengono utilizzati in concomitanza, come il Radium bromatum o l’X-ray.

Per un rafforzamento generaleoffrerimedio la China, contro l’anemia il Ferrum phosphoricum (ottimo anche come sali Schussler!).

Ovviamente, l’accompagnamento psicologico è importante in qualsiasi tipo di terapia. A tal riguardo, bisogna fare riferimento alle possibilità offerte dai fiori di Bach, i sali di Schussler, dall’aromaterapia e da molti altri metodi complementari. Il pacchetto completo aiuta e supporta il successo della terapia di medicina tradizionale, incluso l’ascolto di sé stessi, perché è lì che risiede la risposta di ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male.

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