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Esami radiologici

Per gli esami radiologici

Ci siamo affidati al consulto del

Dr. Michael Fuchsjäger

Direttore della Clinica di Radiologia dell’Università di Graz

Il ruolo dei radiologi è indubbiamente uno dei più importanti nel decorso di un cancro. Quanto più i radiologi prestano attenzione alle alterazioni, tanto prima vengono rilevate eventuali malattie e possono essere avviati trattamenti. Sono i primi partner di riferimento per le domande dei pazienti e sono i medici che indirizzano i pazienti alla chirurgia, all’oncologia o alla ginecologia in vista di un’ulteriore pianificazione della terapia. Tutti i piani terapeutici, sebbene non determinati esclusivamente dai radiologi, si basano su esami radiologici e diagnosi.

I radiologi sono quindi spesso definiti i “gatekeeper della medicina”. La diagnosi radiologica consente ai pazienti di avere accesso al sistema sanitario, di avere ulteriori chiarimenti e di avviare il percorso diagnostico, necessariamente anche terapeutico.

Soprattutto le donne di età superiore ai 45 anni vengono accompagnate dai radiologi nel migliore dei casi per tutta la vita, dato che i programmi discreening per la diagnosi precoce del cancro al seno dovrebbero essere cosa ovvia a partire da quest’età.

Per noi radiologi è prima di ogni cosa della massima importanza collaborare bene con i nostri pazienti e sapere che si fidino di noi. Ci prendiamo cura dei nostri pazienti, la nostra priorità è che si sentano perfettamente a loro agio in nostra presenza. Quindi da un lato è importante garantire esami di elevata qualità, dall’altro far sì anche che a livello emotivo si trovino bene con noi.

È nostro compito e nostra preoccupazione ascoltarli e rispondere alle loro domande.

Pertanto, chiediamo ai nostri pazienti di essere consapevoli del fatto che prendiamo sul serio le loro preoccupazioni, creiamo il tempo e lo spazio per rispondere alle loro domande, spiegare i referti e presentare le ulteriori procedure possibili.

Ti consigliamo quindi:

PRIMA DELL’APPUNTAMENTO…

  • scrivere ogni domanda che ti viene in mente
  • non utilizzare deodoranti o creme con glitter contenenti alluminio nei giorni della mammografia e della risonanza magnetica
  • evitare caffeina e nicotina
  • portare tutti i referti e i modelli di riferimento per l’esame, indipendentemente dall’età

DURANTE E DOPO L’ESAME…

discutere di eventuali paure, come il dolore durante la mammografia o gli aghi durante la biopsia. Molte donne ne hanno paura, ma non sei sola con le tue preoccupazioni. Faremo del nostro meglio per alleggerire la situazione.

Tieni le domande a portata di mano e falle tutte. Ora più che mai, non ci sono domande sbagliate!

Abbi la certezza del fatto che è di te che si parla!

Se hai precedenti di cancro al seno nella tua famiglia, condividi la tua storia familiare con noi. A tal riguardo sono particolarmente importanti le parenti femminili dirette come sorella, madre, zia, nonna e l’età della prima diagnosi delle persone affette di cancro al seno.

SPIEGAZIONI DEI TERMINI

MAMMOGRAFIA: La mammografia è un esame radiografico del seno; è nota soprattutto per i programmi di diagnosi precoce del cancro al seno; mediante la mammografia, i radiologi possono rilevare le alterazioni tissutali già nella fase iniziale; la mammografia può non essere piacevole, ma di solito non è dolorosa; soprattutto le donne con dolore e tensione dell’area del seno prima delle mestruazioni dovrebbero fissare l’appuntamento per la mammografia nella prima metà del ciclo mensile.

ULTRASUONI: La cosiddetta ecografia è un ulteriore metodo di esame di imaging basato sull’applicazione di onde sonore, che viene utilizzato soprattutto con tessuto mammario denso, oltre alla mammografia; fornisce immediatamente immagini ai radiologi ed è completamente indolore.

IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (MRT): La risonanza magnetica fornisce anch’essa immediatamente ai radiologi le immagini necessarie; la risonanza magnetica, MRT, si basa sull’uso di un forte campo magnetico; consente una visualizzazione del seno ad altissima risoluzione; la risonanza magnetica viene eseguita in posizione prona ed è completamente indolore; viene comunque iniettato un mezzo di contrasto tramite accesso venoso. Tuttavia, per alcune pazienti l’immobilità all’interno di un tubo magnetico può essere fonte di disagio; condividi le tue emozioni con il tuo radiologo/la tua radiologa, potrà aiutarti ad alleviare il tuo malessere (ad esempio con sedativi o esercizi e tecniche calmanti).

BIOPSIA: Prelievo di tessuto dal tumore mammario in anestesia locale mediante un ago molto sottile; il prelievo tissutale viene esaminato in patologia, dove si determina se si tratta di un’alterazione tissutale benigna o di un tumore maligno, cioè cancro al seno.

ALTERAZIONI BENIGNE AD ALTO RISCHIO: Si tratta di tumori benigni, ma con un accentuato rischio di degenerazione. Ciò significa che in futuro il tumore potrebbe potenzialmente diventare maligno. In questo caso si consiglia un intervento chirurgico. Dopo l’intervento chirurgico, non vengono eseguite altre terapie, poiché si tratta fondamentalmente di un’alterazione benigna.

ESAME DI STADIAZIONE: si effettua prima della terapia, perché è correlato in gran parte allo stadio della malattia; gli studi di stadiazione determinano lo stadio del tumore in relazione all’intero organismo. Si esegue una tomografia computerizzata (TC) del seno e dell’addome e si cercano possibili focolai secondari causati dal carcinoma mammario.

TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA: è un esame a raggi X 3D che fornisce immagini in sezione del corpo; le informazioni relative all’immagine sono più dettagliate di quelle di un’immagine a raggi X.

TUMORBOARD: I medici specialisti di tutti i settori – cioè radiologia, ginecologia, chirurgia, radioterapia, oncologia e medicina nucleare, ecc. – si riuniscono e decidono all’unanimità sull’ulteriore procedura, sul piano terapeutico; il caso di una paziente viene solitamente discusso settimanalmente nel contesto del Tumor Board.

ESAME ISTOPATOLOGICO: è un esame microscopico dei campioni di tessuto prelevati, preceduto da una complessa preparazione del campione tissutale; la procedura prevede taglio, drenaggio, versamento, indurimento, taglio successivo, tiraggio e colorazione; questo spiega anche la durata relativamente lunga (5-7 giorni) del trattamento istopatologico di un campione di tessuto.

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