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Gestione dello stress e iniziativa personale in tempi difficili – MBSR

Se parliamo di integrazione di metodi alternativi nella medicina tradizionale, Jon Kabat Zinn è il re della consapevolezza. Già alla fine degli anni ‘70, il medico americano sviluppò presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts un programma, chiamato Mindfulness based stress reduction (acronimo MBSR), che a quasi 40 anni di distanza viene praticato nelle cliniche di tutto il mondo. Da tempo la scienza è unanime nel confermare l’efficacia della riduzione dello stress basata sulla consapevolezza, e come afferma Jon Kabat Zinn nel suo libro “La meditazione non è ciò che pensi”, ormai la mindfulness è diventata un altro elemento consolidato della “buona medicina”. Il MBSR mira al raggiungimento dell’ominima “mindfulness”, consapevolezza, che a sua volta può essere raggiunta attraverso la meditazione, lo yoga e il body scan: termini noti per essere presenti nelle riviste di benessere, offerte di ritiri, podcast e talk show, ma che nel contesto del MBSR necessitano di un’ulteriore spiegazione.

L’obiettivo del MBSR è integrare questa cosiddetta consapevolezza nella vita di tutti i giorni. Non si tratta però di prestare attenzione agli altri o di trattare con gentilezza colleghi, amici e familiari. Piuttosto, la mindfulness è sinonimo di “consapevolezza”. Si intende quindi lo stato di chi vive nel momento presente, senza giudicare. È “la capacità di riconoscere ciò che sta accadendo mentre sta accadendo”.* Senza giudizio e senza interferenze. Accettando te stessa come sei, senza giudicare, puoi sviluppare il tuo pieno potenziale di guarigione e trasformazione. I processi automatizzati,

Ciò offre a chi pratica il MBSR la possibilità e il potere di determinare da sé il proprio benessere.

compresa la valutazione di situazioni, esperienze, colpi del destino, malattie, ecc., possono essere interrotti, il che a sua volta crea la possibilità di ridurre lo stress e prendere decisioni con maggiore leggerezza. Ciò che sembra complicato e, in una certa misura, vago, è un metodo che consente agli utenti, soprattutto in situazioni di stress, ma anche nel dolore, in momenti di incertezza o di sfide emotive, di porre sollievo alla loro stessa sofferenza. Il MBSR trasmette quindi a chi lo pratica la possibilità e il potere di determinare da sé il proprio benessere.

ACCESSO A UN NUOVO LIVELLO

La consapevolezza si ottiene dalla combinazione di meditazione, yoga e body scan. Nel programma di otto settimane sviluppato da Jon Kabat Zinn, la mindfulness viene praticata in modo strutturato nella vita quotidiana. “Anche se ognuno inizia da un’altra parte”, spiega Michaela Kainz. La viennese è fisioterapista, insegnante di yoga, terapista cranio-sacrale e coach MBSR da 3 anni. La sua ricerca di una metodologia che combinasse la terapia mentale e quella fisica l’ha portata al MBSR. Lei descrive la consapevolezza come “la possibilità di accedere a un nuovo livello. Non è così facile nella vita quotidiana, per questo lo si apprende gradualmente grazie a vari strumenti nel corso del programma di otto settimane”. È stato dimostrato che bastano solo 3 respiri per interrompere il ciclo dello stress nel cervello. L’arte è pensarci al momento giusto. Per apprendere ciò, nel suo corso Michaela Kainz integra esercizi di respirazione. I tuoi studenti iniziano ad associare la respirazione consapevole alle cose semplici della vita. “Finisci per associarla indissolubilmente a un modello, senza che ciò comporti ulteriore stress”. A poco a poco, vengono introdotti anche il body scan, la meditazione e lo yoga. Il termine body scan, dal suono un po’ meccanico, si riferisce solo a una forma molto intensa e attenta della percezione del corpo nella vita di tutti i giorni. Ancora una volta il focus è sul percepire sentimenti, reazioni e pensieri e, come tali, di lasciarli semplicemente così come sono.

Il problema dello stress è che spesso nasconde opportunità, nuovi percorsi e idee. Le situazioni di ansia e stress impediscono spesso a chi ne è colpito di riconoscere le novità. Soprattutto i pazienti oncologici sono esposti a un enorme stress, non sanno cosa li attende, il corpo e la mente sono in costante allarme, eppure le decisioni devono essere prese in poco tempo e la vita deve seguire un nuovo orientamento.

Grazie all’aiuto delle meditazioni di consapevolezza, questo stress, spesso travolgente, può essere ridotto, permettendo allo sguardo di ampliare i propri orizzonti, migliorando il benessere generale e quindi anche la capacità di agire.

Tutti possono apprendere l’MBSR. Tuttavia, è necessario eliminare le idee sbagliate che si hanno sulla meditazione. L’immagine del praticante di yoga seduto a gambe incrociate, che trova la pace svuotandosi di pensieri, non corrisponde di fatti alla realtà della meditazione di consapevolezza. “Non svuotiamo la nostra mente, né ci costringiamo a essere in pace o rilassati”.* La meditazione praticata nell’MBSR assume piuttosto le forme più disparate. Preoccupazioni, paure, desideri, gioia, in altre parole tutta la nostra possibile sfera emotiva può essere parte integrante di una meditazione di consapevolezza. Se questi sentimenti affiorano, non sono affatto un segno di una meditazione fallita, ma una buona opportunità per acquisire nuove conoscenze e imparare. Il punto non è quindi quello di eliminare questi sentimenti, ma piuttosto di riconoscerli e diventare consapevoli dei loro fattori scatenanti. Qualunque cosa accada in una vita in questo momento, alla fine si può solo accettarla e imparare ad agire in modo appropriato alle circostanze date.

Ci sono tecniche per imparare questa forma di meditazione. Alcuni le imparano più velocemente, altri impiegano più tempo, ma in realtà non c’è nessuno che non possa farlo. Il beneficio che soprattutto i malati cronici traggono dal lavoro su sé stessi si evince già nel vocabolario congiunto della medicina e della meditazione, dato che entrambi derivano dal latino “mederi”, che a sua volta significa “guarire”.

*Da “La meditazione non è ciò che pensi”  di Jon Kabat Zinn

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